Usciamo dunque per andare al vicino Penango, a vocazione agricola, dove troneggia la Parrocchiale del Magnocavallo dedicata a San Grato. Si passa quindi dalla “frazione rivale” di Cioccaro, (altra Parrocchiale, San Vittore, dello stesso architetto, ma su impianto romanico in parte ancora leggibile) e ci si innesta sulla dorsale per Grazzano Badoglio.
Il muraglione dove bambini e adulti passano le domeniche a giocare a tamburello (la versione monferrina della pallapugno, appunto praticata con il tambass) è una delle costanti di questi borghi medioevali dove i bastioni spesso sono le uniche vestigia di scomparse fortezze.
Da Casorzo Monferrato passiamo con breve sali-scendi per Grana Monferrato, con la imponente Parrocchiale barocca, chiuso tra poche strette vie che si allungano poi sul crinale verso Montemagno e verso Calliano Monferrato. Di Grana Monferrato vanno ricordati il piccolo Museo di Arredi e Arte Sacra e la cimiteriale panoramica Santa Maria di origini romaniche.
Scopri di più
Basso Monferrato di Castagnole
Scopri di piùScendiamo quindi verso la parte finale della valle del Versa per raggiungere Castell’Alfero con il barocco Castello dei Conti Amico, capolavoro di Benedetto Alfieri, che, unitamente alla Parrocchiale, ha trasformato in un pizzo ricamato “di meraviglia” la parte più antica del ricetto.
Scopri di più
Romanico da Montechiaro d'Asti
Scopri di piùSplendido balcone sul Monferrato, il Castello ospita il municipio e un museo di contadinerie. Il resto del borgo, ben racchiuso tra poderosi muraglioni, merita una bella passeggiata da estendere anche alle amene frazioni di Serra Perno e Callianetto. Qui, in aperta campagna, si trova ancora il rifugio di fortuna dei due burattinai torinesi ricercati per la satira napoleonica. I due inventarono la maschera piemontese del Gianduja e furono ospitati in un capanno tra i boschi da una famiglia di patrioti, i De Rolandis, il cui figlio Giovanni Battista pare abbia inventato il Tricolore italiano.
Dall’altro lato del Versa ecco invece Tonco, altro bel borgo agreste delineato dal profilo inconfondibile dell’appuntito campanile della chiesa. Qui in aprile si tiene la Giostra del Pitu (il tacchino, in dialetto), antica tradizione locale con tanto di processo ed esecuzione (finta) del povero volatile.
Da Tonco conviene percorrere poi la cresta sinuosa che, passando da Alfiano Natta, ci riporta ondeggiando tra declivi e vigneti ai bastioni di Moncalvo.