Dogliani, Percorso San Giorgio Pamparato

Dogliani, Percorso San Giorgio Pamparato

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Dogliani, Percorso San Giorgio Pamparato

Si parte dalla chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Quirico e Paolo, sfruttando gli ampi parcheggi di Piazza Umberto I. Dalla chiesa si prende Via C. Battisti in salita. Prima di affrontare la salita, però, se fate caso a destra vedrete apparire dietro l’edifico sacro una torre. Entrando nel cortile, che fa parte del Municipio, si troverà un’area giochi mentre il curioso edificio è la Torre del Cessi. Nulla di medievale, bensì opera, come altri edifici del centro, dell’architetto Schellino.

  • per chi: bambini dai 6 anni, non adatto ai passeggini (bambini piccoli portati nello zaino portabimbo)
  • quando: primavera, autunno ed inverni poco nevosi

Si riprende a salire lungo Via Battisti che presto diventa chiusa al traffico, trasformandosi in un gradevole viale alberato. Alla fine della strada ci si ritrova sulla Provinciale nei pressi della chiesa dell’Immacolata. Prestando molta attenzione, si percorre un breve tratto di Provinciale in salita passando davanti ai vecchi lavatoi, fino ad arrivare all’imponente Cimitero Monumentale, altra opera d’impatto dello Schellino con guglie neogotiche di color vinaccia.

Proprio dal parcheggio del cimitero si imbocca la carrareccia che parte accanto al pilone del Rosario (cartello Sentiero di Dogliani bordeaux, a ritroso). Il sentiero sale abbastanza ripido, spesso fangoso (meglio non percorrerlo con la pioggia!), attraversando un tratto di bosco. Si arriva ad una zona di vigne e si segue la pista erbosa in leggera salita che punta verso un agriturismo. Passando accanto agli edifici si segue lo sterrato che porta alla strada asfaltata che va percorsa verso sinistra.

ATTENZIONE il tratto seguente è su strada provinciale priva di marciapiede.

In circa 300 metri lineari, scanditi da alcuni dei grandi piloni votivi detti del Rosario, si arriva al Santuario Madonna delle Grazie, la cui visita è possibile grazie ad un apriporta elettrico (tavolini). Grandiosa la vista sulle viti che si ha da questo punto. Si devono poi percorrere ancora 200 metri circa di Provinciale per poi finalmente abbandonarla alla curva per seguire una strada asfaltata in salita che porta verso la borgata Pamparato. Sempre su asfalto, in salita graduale, si attraversa la borgata finché la via diventa sterrata. Nei pressi di un’alta siepe si tiene la destra, costeggiandola e toccando la quota più elevata dell’intero percorso.

La sterrata ora scende graduale, con un bel panorama verso sinistra. Arrivati su asfalto si prosegue a destra, in discesa. Guardando avanti si vede Dogliani, con il cimitero, la chiesa e la torre dell’orologio facilmente riconoscibili. Ad un evidente bivio si va a sinistra, la sterrata in breve diventa inghiaiata, supera un pilone votivo con un dipinto del 2016 e appena dopo un edificio isolato, dopo una curva, si tiene a sinistra in discesa. Giunti ad un piccolo ponte su una curva, in vista di un campanile rosso poco più in alto, si prende il sentiero sulla destra che, con breve salita, porta ad una strada asfaltata.

Davanti si vede un arco sotto cui si deve passare, sbucando nei pressi della chiesa di San Lorenzo. Si supera la facciata dell’edificio sacro imboccando Via del Ritiro, in direzione della torre dell’orologio rossa già visibile, fino ad arrivare alla terrazza panoramica che si apre ai suoi piedi dove si trova anche un ippocastano ed una immensa panchina colorata su cui sedere per ammirar il panorama sulla città e sulle colline sovrastanti. Dopo essersi riposati si prende sulla destra un sentiero che scende a zig-zag in direzione del centro, sbucando su una piazzetta. Si prende dritti lo stretto Vicolo Pizzorno che porta su Via Vittorio Emanuele II. Andando a sinistra si ritorna verso la chiesa parrocchiale ed il punto di partenza, chiudendo il cerchio.

Note

Noterete che la segnaletica delle frecce bordeaux sarà sempre a rovescio, questo per una precisa nostra scelta logistica: è un percorso usato anche dalle bici e vederle venire di fronte dà il tempo di scostarsi. Il tratto dopo il cimitero costeggia un piccolo rio e si presenta spesso fangoso e scivoloso: meglio affrontarlo in salita per evitare inopportune scivolate. Si tiene per ultimo l’arrivo al Belvedere con la colorata Big Bench e la vista sulla città, un gran finale!

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NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

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