Classificabile come vino aromatizzato, il Barolo chinato nasce dall’unione del pregiato Barolo Docg, presente almeno al 75%, con la corteccia di China Calissaia ed altre erbe aromatiche, come la radice di rabarbaro e di genziana, fatte macerare a temperatura ambiente in una miscela di zucchero e alcol etilico per arrivare ad una gradazione alcolica minima di 16-17% vol. È inoltre prevista l’aggiunta di spezie, primo fra tutte il prezioso seme di cardamomo. All’aromatizzazione segue l’affinamento in botte di circa un anno. Ogni produttore predilige determinate erbe aromatiche e spezie, secondo ricette mantenute rigorosamente segrete.
Il Barolo chinato nasce in Piemonte, più precisamente nelle Langhe del Barolo, alla fine dell’Ottocento. L’idea di aromatizzare il vino Barolo è frutto della mente di due straordinari speziali e farmacisti, il Dottor Cappellano di Serralunga d’Alba e il Dottor Zabaldano di Monforte d’Alba, che crearono un farmaco per combattere piccoli malanni, soprattutto da raffreddamento. Questo elisir terapeutico, dal profumo e dal gusto molto piacevoli, raggiunse nel giro di pochi anni le case della campagna langarola e cominciò ad essere servito nei bar come digestivo, distinguendosi dagli altri alcolici a base di china grazie al nome “Barolo”, che lo rese subito un prodotto ricercato e di gran successo. La sua diffusione rallenterà nel Secondo Dopoguerra, tra gli anni Cinquanta e Settanta, per via della crisi dei modelli culturali contadini. Oggi è un prodotto molto apprezzato e richiesto in virtù della sua piacevole persistenza aromatica.
Nebbiolo (100%)