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San Damiano, una scacchiera sul Borbore
Scopri di piùSi prosegue zigzagando tra alcuni borghi agresti come Antignano (chiesetta di origini romaniche nel cimitero), Revigliasco e Celle Enomondo (letteralmente “Cantina del Vino Puro”) per sfiorare poi le “ventine” astigiane di Vaglierano, Variglie (entrambe panoramiche e boscose) e Revignano. Si arriva quindi al borgo panoramico di Tigliole che ospita l’Osservatorio Ornitologico Astigiano; da vedere assolutamente la Chiesetta campestre di San Lorenzo (XI-XII sec.).
Passando accanto a Baldichieri d’Asti, si raggiunge, tra boschi di castagni e noccioleti, Castellero, con il suo bel Castello dalla rara torre romboidale. Da qui si può deviare per Villafranca d’Asti (importante la Parrocchiale di Sant’Elena del Castellamonte) e Cantarana, per poi proseguire alla volta dei piccoli Maretto e Roatto (bel Castello privato). La successiva Monale ci offre due Castelli (quello bianco dalla torre slanciata, “la Bastita”, e quello rosso massiccio e dominante, detto “degli Scarampi”, entrambi privati); il borgo merita una visita a piedi, tra viuzze in salita e case storiche. Il paesaggio ora è più “selvaggio” e ci dà l’idea di come appariva il Monferrato ai viandanti medioevali, tra pericoli e superstizioni popolari: nella vicina Cortandone si tiene una Festa delle Masche che raccoglie echi di leggende di streghe e folletti dei boschi.
Montafia (del cui possente castello ci restano solo i bastioni) ci attende con due gioiellini romanici cimiteriali: San Martino, con un paio di affreschi del Santo (XV-XVI sec.) e la sorprendente San Giorgio nella frazione Bagnasco (dove troviamo anche una porta urbica e i ruderi del castello); a tre navate e tre absidi è illuminata solo dalla luce naturale di poche monofore, le capriate a vista del tetto a capanna, mentre alcuni affreschi più tardi decorano parti delle absidi e ne aumentano la suggestione.
A Buttigliera d’Asti ci ritroviamo in pianura, sul Pianalto astigiano, parte del morenico altopiano di Torino e spiaggia del proto-mare Adriatico di circa 5 milioni di anni fa. Qui ci attendono un’altra bella cappella cimiteriale romanica, la Chiesa di San Michele Arcangelo, firmata dal Vittone, e i 52 metri del campanile del suo allievo Quarini.
Sfilano uno dopo l’altro i borghi di Crivelle (patria della famosa “gallina bionda di Villanova”), San Paolo Solbrito con la significativa Parrocchiale e il romantico borgo castellato, Dusino San Michele con i resti romanici nella Parrocchiale e i due Castelli, e, infine, Valfenera con il bel “Cioche Mocc” (la Torre campanaria).
Tra i campi coltivati troviamo l’antico borgo di Corveglia, un tempo potente prevostura, poi trasformata in castello, quindi in azienda agricola e infine riportata agli antichi splendori negli anni Novanta.
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Roero di Canale
Scopri di piùNOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.