La Strada del Nizza

La Strada del Nizza

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La Strada del Nizza
Sabbie Astiane poste su argille marnose e ricche di microelementi… tante sabbie a formare dei grandi cumuli: no, non sono dune, perché le sabbie sono quelle di un antico mare e ora sono delle verdeggianti colline della Barbera e per l’esattezza quelle dei 18 comuni, che per la loro ottima esposizione e le perfette condizioni climatiche, si fregiano della coltivazione del Nizza DOCG.
La strada del Nizza, un anello di 53 km, ti condurrà proprio lì, tra i vigneti più pregiati, attraversando antichi borghi e aree protette.

Partenza a Nizza Monferrato dalla centralissima Piazza Garibaldi, nei pressi del Foro Boario. Procedi su via Corsi dove incontrerai Palazzo Crova (sede del Museo Art ‘900, con le collezioni di Davide Lajolo), ma se vuoi anche dalla parallela via Carlo Alberto che si apre su piazza Martiri di Alessandria dove si erge, secolare, il simbolo della città: il Campanon, ovvero la torre campanaria del municipio. Raggiungi quindi la SP 456 e, superato il lungo tratto di binari della stazione, prosegui dritto fino alla rotonda per svoltare a sinistra in direzione Bruno/Mombaruzzo. Poche centinaia di metri e svolterai a destra su Strada San Michele e successivamente Strada Crivellini. E’ tutto un susseguirsi di curatissimi vigneti e piccole e medie aziende vinicole e la strada diventa sempre più stretta ed essenziale.

Raggiungi la SP 60 e attraversala procedendo in direzione Acqui Terme sulla SP45. Sei sulle colline di Castel Boglione e, superate alcune frazioni, potrai concederti una pausa ristoro sulla panchina gigante che troverai alla tua sinistra. Procedi e immettiti su Strada San Martino per portarti sul crinale e godere al meglio del paesaggio. Al termine svolta a sinistra sulla SP 118, poi a destra sulla SP114 in direzione Rocchetta Palafea e svolta a destra su Strada Serra per un percorso che alterna alcune salite, ma poi scende verso Calamandrana che nel borgo vecchio ti accoglie con un imponente e bel castello, che dall’alto domina la Valle Belbo. Stai viaggiano al confine con le colline del Moscato di Canelli, ma andiamo avanti con i rossi e con il Nizza attraverso la quieta Regione Valle Asinari che, tramite la SP50 ti condurrà nel centro di San Marzano Oliveto dove è d’obbligo lasciarsi contagiare dalla bellezza del panorama che si gode raggiungendo il castello.

Regione Leiso ti porterà poi ai piedi di Moasca e raggiungerai Piana del Salto dove, volendo, puoi intercettare l’anello della Strada del Moscato, altro suggestivo itinerario della Strada del Vino Astesana. Svolta seguendo le indicazioni per Regione Rodotiglia e poco dopo a destra in Strada Val Calosso. Raggiunta Regione Salere svolta sulla provinciale e, poco dopo, su una piccola strada secondaria che sale, passando da Regione Crena, fino ad Agliano Terme con il suo paesaggio ordinato e le sue acque salubri conosciute fin dall’epoca romana. Attraversa l’abitato e scendi tramite strada Fornaci Stazione che con qualche salita seguita da brevi discese ti aprirà le porte di Castelnuovo Calcea, il paese che diede i natali a Angelo Brofferio, al quale è dedicato il Museo “Me Ritorn”. Via Alfieri e a seguire via Gavelli ti riporteranno nella natura e Strada Bricco ti porterà alle porte di Nizza Monferrato.

Se hai ancora energie non ti fermare e all’incrocio con Strada Cremosina svolta a sinistra e prosegui verso Noche, una frazione di Vinchio, e proseguendo verso Vaglio Serra lo sguardo intercetterà i boschi della Val Sarmassa, una delle riserve naturali dell’Astigiano.  Poco oltre intercetterai la SP 40 che lentamente scende verso Nizza Monferrato e raggiungerai così il punto di partenza. 

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La Strada del Moscato di Canelli

La Strada del Moscato di Canelli

Crinali mozzafiato, vigneti a perdita d’occhio, paesi dal fascino antico e paesaggi Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un viaggio tra tralci, pampini e grappoli che tutti conoscono nella loro versione liquida e pochi hanno il privilegio di vivere allo stato vegetale. 

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Strada della Barbera della Rocchetta

Strada della Barbera della Rocchetta

Si chiama Rocchetta Tanaro, perché da quattro millenni, su questa sponda del fiume l’uomo ha trovato un posto fertile e quieto dove dedicarsi all’agricoltura e ai commerci. Ma potrebbe anche chiamarsi Rocchetta Barbera, perché da qui negli anni ’80 partì la sfida di Giacomo Bologna per far conoscere al mondo intero un vino fino ad allora considerato “vino del popolo” e, a torto, poco degno di attenzioni. Oppure potremmo chiamarla Rocchetta della Natura perché da qui inizia una delle Riserve Naturali più estese della Provincia di Asti.

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Percorsi dell’Astesana

Percorsi dell’Astesana

Un territorio antico, colmo di storia, ma anche una Strada del Vino con oltre 200 aziende associate che promuovono, tutte insieme, uno degli angoli più belli del Piemonte: l’Astesana.

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La Strada del Brachetto

La Strada del Brachetto

Non tutti i rubini sono da indossare, qualcuno si fa anche assaporare. E’ il rosso rubino del Brachetto, il vino che non poteva mai mancare nei salotti delle “madamin” piemontesi. Il vino dolce, aromatico, poco alcolico, vivace e profumato di rosa che veniva servito fresco quando andava di moda ritrovarsi in casa per delle visite di cortesia.  I tempi sono cambiati, ma il Brachetto ha mantenuto questa sua allure di raffinata bevanda da chiacchiere e momenti felici.

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