Langa Astigiana da Monastero Bormida

Langa Astigiana da Monastero Bormida

Paesaggistici

Langa Astigiana da Monastero Bormida
La parte astigiana della Valle Bormida è quasi tutta raccolta attorno alla collina del Bric Puschera (852 m), chiusa nell’abbraccio delle due Bormide che si incontrano, poco lontano, a Bistagno. 

Ad ogni curva qui si apre uno scenario mozzafiato, dove lo sguardo si perde da un lato verso la pianura alessandrina e il pizzo ricamato delle tante valli pre-appenniniche, dall’altro verso tutte le altre colline delle Langhe che giacciono davanti ai suoi calanchi, protette dalle sue torri.

Il nostro itinerario parte proprio dal fondo della valle, che a voler ben vedere sembra incassata e buia, quasi si volesse far brillare ancora di più la magnificenza del Castello di Monastero Bormida col suo ponte medioevale a schiena d’asino e l’incanto di un borgo che ancora riverbera le passate glorie. A Monastero Bormida nacque Augusto Monti, professore di Pavese al liceo D’Azeglio di Torino. Imperdibile assistere poi al grandioso Polentone storico (analoghi eventi si tengono anche a Cassinasco, Bubbio, Roccaverano e Ponti), tradizionale festa che riunisce riti e significati ben più antichi.

Si passa al borgo agreste di Sessame e si risale attraverso boschi profumati e punti panoramici unici (su tutti Roncogennaro) fino a Cassinasco (it. Langa del Moscato) ormai sul crinale della Valle Belbo, per poi scendere nuovamente in Valle Bormida a Bubbio, piacevole abitato agricolo, col suo Castello neogotico.

Percorriamo, quindi, un breve tratto di fondovalle sino a Cessole, borgo molto ripido, quasi verticale, come dimostra la curiosa Chiesa a due piani del paese. Da qui, ci si immerge nuovamente nella campagna più intatta, verso il Santuario della Madonna della Neve. Oltre, ci attende la piccola Cappella della Madonna del Deserto da cui si scende ai Tarditi, per risalire infine la collina ampia e ubertosa di Roccaverano.

La piccola capitale della Langa Astigiana, Roccaverano, ci attende con la sua caratteristica piazza su cui si affacciano la Chiesa bramantesca, il palazzo marchionale e la svettante Torre cilindrica di 36 metri.

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Langa Astigiana da Roccaverano

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Da qui ci l’itinerario prosegue e ci conduce alla perfetta Torre quadrata di Vengore che controlla da otto secoli la valle della Bormida di Spigno, ma poi, invece di scendere per Denice, si piega per la valle della Tatorba, per ritornare verso Monastero Bormida (tra Roccaverano e Vengore ci sono molteplici strade tutte bellissime per scendere alla Tatorba).

Questi percorsi toccano alcuni dei migliori produttori di Robiola di Roccaverano e valgono pomeriggi interi da passare in esplorazione e in degustazione, compreso - di mancia - lo spettacolo della mungitura serale delle vispe caprette.

 

Testi di Pietro Giovannini
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