
Palio di Asti
Data
Il Palio di Asti è tante cose, ma soprattutto è suoni, suoni che echeggiano nella città per 12 mesi, suoni che sono il ritmo di una comunità.
E’ vero, il grande giorno è pur sempre il giorno della corsa e dell’affascinante corteo storico, ma nei mesi che lo precedono, se ci fai attenzione, la città risuona di Palio e anche nelle serate più fredde e nebbiose arrivano ovattate le note delle chiarine, il rullo dei tamburi, il fruscio di bandiere che fendono l’aria: sono i giovani dei rioni, musici e sbandieratori, che nelle piazze si allenano e si preparano per il grande giorno, l’evento più atteso dell’anno.
Gli astigiani sono riservati e non fanno gazzarra, si rispettano e quindi non si respira quel clima di tensione che precede le grandi sfide. Ci si prepara e basta, con serietà e spirito di squadra. Nei comitati all’indomani dell’evento, chi ha vinto si concede qualche giorno di baldoria. Chi ha perso, invece, ricomincia subito: si serrano le fila, c’è da scegliere il tema del corteo per il prossimo anno, schierare le sarte per sistemare i costumi, c’è da corteggiare i migliori cavalli e i più promettenti fantini.
E poi ci sono gli echi tutti settembrini: alle chiarine, ai tamburi e al garrire delle variopinte bandiere, si unisce lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli che, un po’ nervosi, raggiungono il sagrato delle parrocchie per ricevere la benedizione. E quel fruscio? Sono i pesanti velluti indossati dalle dame del corteo e che strisciano sulle strade di acciottolato. Non mancano le voci, soprattutto quelle allegre e concitate dei i bambini perché non c’è Palio senza futuro, non c’è Palio senza la freschezza di chi un giorno porterà avanti questa tradizione lunga secoli.
Sono i suoni che precedono l’entusiasmante corsa: 21 cavalli al canapo che si sfidano in tre batterie e una finale. Belli come non mai, slanciati, vivi e scalpitanti: sono loro i veri protagonisti di questo gioco antico. Li sovrastano minuti fantini, ma sono i migliori quelli che sanno farsi capire, che sussurrano. La tensione sale: tutti zitti, si galoppa! Gli zoccoli trafiggono la pista e senti tutta la vibrante energia del cavallo e della sua perfezione. Tre giri di pista, solo al traguardo la piazza respira e poi, letteralmente, esplode: chi gioisce e chi si dispera. Scorrono lacrime: di gioia o di sconforto, ma loro non hanno suono, no quelle no, ma è il Palio di Asti e ogni anno, da 10 secoli, dona emozioni.