
Festival della TV e dei Nuovi Media
Data
Era il 1888 e Luigi Einaudi, futuro presidente della Repubblica, aveva solo 14 anni quando, venuto a mancare precocemente il babbo, si trasferì dalla natia Carrù a Dogliani. Qui, sotto la guida dello zio materno, osservava il mondo e si dedicava alacremente agli studi per prepararsi a una vita all’insegna del successo. Fu giornalista, scrittore, accademico, politico ed economista, ma soprattutto fu doglianese. Una pluralità di talenti, un uomo che segnò la storia di una nazione, con una grande capacità di comunicare attraverso gli strumenti di cui disponeva la sua generazione. E poi un forte legame con il territorio dove oggi riposa, così come il figlio Giulio, uno dei più grandi editori nazionali. Riposano, ma è bello pensare che ascoltino le voci che animano queste colline, e che magari siano stati proprio loro, grandi uomini di cultura, a guidare gli organizzatori del Festival della Tv e dei Nuovi Media nello scegliere proprio piazza Umberto I di Dogliani per una delle kermesse più innovative dedicate alla comunicazione.
Un festival che è cresciuto negli anni andando a colmare un vuoto nel dibattito e nel confronto su palinsesti, idee, nuovi linguaggi e tendenze televisive e tanto altro. Una formula vincente che porta nelle Langhe i protagonisti, le star, gli autori, gli editori e i produttori, attivi su mezzi tradizionali o su quelli più innovativi: che si tratti di tv, web, radio, social media e grande schermo, se ne discute a Dogliani riflettendo su ciò che va in scena e ciò che vi andrà. Ingredienti imprescindibili di questo appuntamento sono la qualità e l’informalità del dibattito, dove il pubblico è parte attiva, nonché la scelta di argomenti sempre attuali e degni di approfondimento, da sviscerare magari degustando un buon Dolcetto, proprio come amava fare il Presidente Einaudi.