Regina delle colline astigiane, la Barbera si svela ai suoi estimatori nell’elegante cornice di un palazzo neoclassico.
Palazzo Crova, progettato nel 1769 da Filippo Nicolis di Robilant su incarico di Luigi Crova di Vaglio, è il cuore pulsante della vita culturale della città di Nizza Monferrato. Oggi è sede del Museo Art 900, che custodisce la collezione privata dello scrittore partigiano Davide Lajolo, del Palazzo del Gusto, museo multimediale etnografico dedicato ai territori compresi tra i fiumi Tanaro e Bormida ed è anche il luogo ideale per immergersi nella cultura della migliore Barbera. Questo spazio polivalente, ospita, infatti, l’Enoteca Regionale di Nizza Monferrato, un vero e proprio tempio dedicato alla valorizzazione del vino Barbera con oltre 300 etichette in rappresentanza dei 150 produttori associati e una varietà di circa 30 tipologie di DOC e DOCG.
Un punto di riferimento perfetto per addentrarsi nella cultura enologica astigiana e nelle sfumature dei rossi del Monferrato.
Color rubino, profumo vinoso e con bouquet fruttato, la Barbera, in tutte le sue declinazioni, dal 2007 ha una casa prestigiosa e all’altezza delle sue apprezzate note aromatiche: negli spazi dell’Enoteca Regionale di Nizza, non è stato tralasciato nessun dettaglio e tutta la filiera produttiva viene egregiamente rappresentata. Fulcro centrale su cui focalizzare l’attenzione è ovviamente il “Nizza”, una tra le più giovani DOCG del territorio (2014), che viene prodotto in un’area ristretta di 18 comuni tra i quali, ovviamente Nizza Monferrato, e su quei pendii dove insistono i vigneti che sono considerati l’eccellenza assoluta in tema di Barbera.

Non solo vino, ma anche prodotti tipici del territorio per un viaggio gustoso tra i sapori e le eccellenze del Monferrato.
Un’enoteca come punto di partenza per andare alla scoperta del grande patrimonio enogastronomico di queste terre. Un’occasione anche per esplorare una città ricca di storia o per addentrarsi nella natura circostante approfittando dei percorsi tracciati proprio per regalare a chi non vive su queste colline la possibilità di godere dei paesaggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO.